il termine shodō, tradotto, assume il significato di “via della scrittura”:
sho – scrittura
dō – via, percorso
Dō è anche il carattere che indica la via, cioè il processo di mutamento e di divenire di tutte le cose su cui si basa la filosofia taoista.
L’azione del pennello converte in segni i gesti del calligrafo. Questi segni possono essere decisi o incerti, veloci o lenti, sottili o spessi, ma contengono sempre una forza che tradizionalmente viene definita qi/ki (traducibile approssimativamente in “energia vitale”).
Questa forza circola nei singoli segni e nei rapporti che s’instaurano tra di loro. Scrivendo un carattere si fornisce la rappresentazione di un’idea, ma tracciandolo in calligrafia si tende a trasmettere soprattutto la relazione che s’instaura tra il del calligrafo e la circolazione del
che il carattere possiede. Volendo esprimere in altri termini questo concetto si può dire che l’istantaneità della calligrafia permette di registrare un ritratto del “cuore” del calligrafo.
Sulla carta viene tracciato un percorso che sgorga dalla sua interiorità; la composizione che ne risulta, basata su rapporti proporzionali, ritmi, equilibri, pieni e vuoti, ecc. equivale alla registrazione di un sismografo dell’animo umano.
(testo tratto dal sito della scuola shodo)