Come la poesia vola per portare sulla carta pensieri e sensazioni, così la pittura lascia i suoi segni, muti testimoni di presenze, per sviscerare gli stati emotivi di chi si dedica ad essa.
Riccardo Melotti è poeta della pittura.
Tutto per lui è improvvisazione. La scelta dei colori, i soggetti, i volumi, le trasparenze, le luci, gli accenti. Ma tutto nasce anche dalla necessità di cercare autenticità e verità nelle cose.
L’arte diventa un modo di esprimersi, di comunicare al mondo la propria interiorità, le emozioni.
Riccardo Melotti si racconta così nei paesaggi urbani, silenziosi, vuoti, dai colori forti e irreali, ma sempre raffinati e in dialogo armonico tra loro, dove la presenza umana si percepisce appena e si perde nell’immensità dell’orizzonte. Un orizzonte che è sinonimo di libertà. Libertà di idee, libertà di pensiero, che si contrappone alla fissità, alla staticità degli elementi, dei volumi.
Pennellate veloci, suggestive quanto affascinanti, ottenute con una particolare tecnica, segni decisi che sembrano graffiare l’immagine offrono allo sguardo la possibilità di muoversi nello spazio del quadro portandosi dietro il tempo che passa, rafforzando il dinamismo dell’intera composizione. Immagini a volte indefinite, sgranate, originali nella loro forza espressiva, raccontano i ritmi della vita di ogni giorno, la solitudine dell’essere umano, descrivono ambienti familiari, abituali. Quella vita che è come un ampio mosaico: ogni quadro ne è un piccolo tassello, una tessera che l’artista aggiunge alle altre per comporre la propria esistenza, mostrarla, e lasciarne una traccia nel tempo.
Roberta Filippi
Giornalista, Critico d’Arte
La tenue cromaticità e il delicato segno di Riccardo Melotti narrano finemente paesaggi, tra i più svariati. Sono le sue rielaborazioni più intime, che vengono condivise con lo spettatore, prova della necessità umana di dialogare con gli altri, con parole o con la potenza dell’immagine. L’opera Orme e nuvole costituisce prova della potenza poetica e lirica dell’unione di immagine e cromia che riesce a sostituire la potenza della parola in un unicum espressivo di grande talento ed estro.
Sandro Serradifalco